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Parco Regionale
Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane
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Introduzione

In accordo dunque con le finalità programmatiche del progetto indirizzate verso una visione più moderna e approfondita della gestione del rilevante patrimonio storico, archeologico e ambientale del territorio, il lavoro di rilievo con laser scanner si è rivelato particolarmente adatto ad un sito complesso come quello individuato sul Monte Croccia in cui le potenzialità di questa nuova tecnologia si sono espresse al meglio sia in termini di velocità di esecuzione, sia di risultati ottenuti; tra questi è importante sottolineare la creazione di un archivio informatico sempre consultabile da cui ricavare ogni tipo di informazione planimetrica fondamentale per future strategie di carattere scientifico; la creazione di un modello tridimensionale georeferenziato grazie alla collaborazione con l'ASI permette il monitoraggio costante della struttura utile ai fini di eventuali operazioni di restauro; ed inoltre la possibilità di pubblicare in rete il rilievo ottenuto tramite laser scanner può diventare uno strumento fondamentale per incrementare la conoscenza del territorio e la sua fruizione da parte di un più vasto pubblico di visitatori.

L'inquadramento storico archeologico evidenzia la natura di questa particolare tipologia di insediamento, situato in posizione dominante a controllo di un territorio cruciale rappresentato dalla valle del Basento e dell'alto corso del Cavone.

Qui tracce di presenza umana risalgono al neolitico e forse all'età del bronzo; ma è tra il VI e il IV a. C. che si hanno le prime concrete attestazioni di insediamenti ad opera di genti osco-sannite che diedero origine al nucleo abitativo di Croccia Cognato. Le indagini archeologiche succedutesi sporadicamente dalla fine dell'800 fino a tempi recenti (risale infatti al 1998 l'ultima esplorazione della Soprintendenza archeologica ) hanno permesso di mettere in luce una duplice cinta muraria e diverse strutture collocate sull'acropoli di cui ora, tuttavia, non è possibile vedere traccia, la cui tecnica rimanda alla maniera greca.. La fortificazione esterna, probabilmente databile tra fine VIII e fine VI secolo a. C., è realizzata con blocchi in parte in opera quadrata e in parte in opera poligonale che si alternano alle rocce che affiorano naturalmente dal terreno.

A circoscrivere l'acropoli è un seconda cinta, di forma quadrangolare, realizzata in opera quadrata con emplecton databile poco prima della seconda metà del IV secolo a. C. Il materiale rinvenuto durante le campagne di scavo ha fatto presupporre la presenza di due fasi per l'abitato, una arcaica, l'altra relativa alla seconda fortificazione, quando, intorno al IV secolo a.C. l'abitato sembra concentrarsi sulle pendici dell'altura. Dai dati emersi sembra che il sito non ebbe continuità di vita oltre l'inizio del III secolo a. C., momento in cui a causa della pressione romana vennero abbandonati un po' tutti questi piccoli centri fortificati e destinati tutti al pascolo estivo delle mandrie delle fattorie romane. Lungo i versanti meridionale,orientale e settentrionale, della cinta interna, sono state individuate cinque postierle, in posizione opposta all'ingresso principale; quest'ultimo ancora ben conservato è formato da due porte che localizzano un piccolo cortile carrabile dal quale sembra possibile ipotizzare avesse origine la via principale d'accesso comune ad ambedue gli anelli di difesa.

(foto di: Parco Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane)

(foto di: Parco Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane)
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